Comune, regione e istituzioni appiattite sulla volontà di Snam per il progetto del rigassificatore. Il grande assente nel dibattito è la Crisi Climatica.
Scandaloso come all’incontro non sia mai stato menzionato il problema della Crisi Climatica: tema centrale, ma dimenticato e nemmeno preso in considerazione nel progetto.
Legambiente e coordinamento “Per il Clima fuori dal fossile” di Ravenna hanno seguito l’incontro di presentazione del progetto di rigassificatore al largo della costa di Punta Marina. Per le associazioni l’esito dell’incontro era abbastanza scontato, ma l’assenza della Crisi Climatica all’interno del dibattito, quasi fosse un tabù è la prova definitiva di come l’interesse delle lobby del fossile abbia prevalicato quelle del pianeta, del Paese e delle persone.
In questo quadro, complici sono le istituzioni a partire dal Comune di Ravenna e dalla Regione Emilia-Romagna quest’ultima capitanata dall’Assessore Vincenzo Colla già noto per aver ostacolato il progetto di eolico offshore a Rimini, ma che non ci pensa due volte a sostenere impianti legati al fossile, e l’immancabile sindaco Michele de Pascale ormai paladino a spada tratta di tutti gli interessi economici più devastanti per l’ambiente, presenti in città ed in provincia.
Insufficiente poi l’attenzione alle problematiche ambientali sollevate da Arpae, che non si cura di menzionare approfondimenti specifici nel merito delle emissioni climalteranti e dell’elaborazione di un bilancio specifico per l’emissione diretta di gas metano, elemento centrale per la valutazione dell’impatto climatico del progetto. Oltretutto, ARPAE richiede eventuali integrazioni di monitoraggio solo ad impianto già avviato.
“L’emergenza energetica è ormai l’evidente pretesto per soddisfare i sogni più perversi del mondo industriale del territorio”.
“Eventi climatici estremi stanno devastando e devasteranno le nostre comunità, ma nonostante questo si plaude ad un’infrastruttura che ci legherà al fossile ed alla dipendenza verso altri paesi, per i prossimi decenni. L’attuale situazione non è altro che colpa di una politica energetica che non ha saputo guardare al futuro lasciandosi guidare invece dalla chimera del fossile. A pagare questi errori saranno sempre i cittadini ad oggi ancora una volta raggirati con soluzioni palliative e non definitive come queste”.
“I contenuti e le modalità espresse all’incontro di ieri sono la manifestazione di una politica incapace di guidare un Paese ed una comunità nell’interesse di tutti a dimostrazione, invece, di come l’unico vero interesse dei soggetti intervenuti sia quello di mantenere il proprio status quo garantendo il potere alla lobby del fossile, oggi unico vero protagonista e causa della crisi che stiamo vivendo.”
“Quando questo pianeta non sarà più vivibile e le generazioni future pagheranno le conseguenze delle scelte passate, sapremo chi ne è stato complice.”