Il progetto in fase di realizzazione al 2021, fu contestato dall’associazione prima e da un comitato poi, raccogliendo più di 500 firme a sostegno di una consultazione pubblica strutturata. La petizione fu discussa in una Commissione Consiliare, ma senza ottenere l’esito sperato.
Ormai i giochi sono fatti, ma il progetto della Depositi Italiani GNL (detenuta da Pir ed Edison) continua a non convincere l’associazione ambientalista. E’ di qualche giorno fa la notizia dell’entrata in funzione del deposito da 20 mila m3 per ottobre 2021. Un progetto che fu contestato non solo dall’associazione ma anche dalla comunità locale per l’importante vicinanza con il centro abitato e zone sensibili, ma su cui gli industriali non vollero sentire ragioni insieme al benestare del sindaco Michele de Pascale.
Oltretutto, il progetto trovò l’approvazione in Consiglio con una forzatura ottenendo una deroga alle disposizioni urbanistiche per la possibilità di realizzare i depositi ad altezze altrimenti non consentite.
Le perplessità non sorgono tanto dal deposito in se, la cui realizzazione e le condizioni di sicurezza sono state subordinate ai controlli delle autorità regionali, ma le preoccupazioni maggiori rimangono su quello che sarà la modifica del traffico navi del porto canale, che dovrà oltretutto ospitare il passaggio di enormi gasiere per le operazioni di carico e scarico del gas naturale liquefatto a poche centinaia di metri dal centro abitato.
Ancora meno convincente è la destinazione di questo combustibile, che se da un lato può migliorare le condizioni emissive del traffico navale per quanto riguarda ossidi di azoto e ossidi di zolfo, in realtà la principale destinazione è quella per alimentare camion merci, quindi il traffico su gomma.
“Sicuramente è necessario intervenire sulle emissioni del trasporto su gomma, ma la vera alternativa deve essere il ferro . Diversamente, deve essere maggiore la priorità sulle mitigazione degli impatti delle emissioni del trasporto navale.”
Infatti, secondo le dichiarazioni di Alessandro Gentile, amministratore delegato della Depositi Italiani GNL, si tratta di solo un 30% di combustibile a destinazione navale, mentre il restante 70% sarà destinato al traffico su gomma quando l’obiettivo deve essere quello di spostare le merci su ferro.
Inoltre, la necessità di trasportare il GNL alla rete di distribuzione locale porterà ad un incremento del traffico di camion, in particolare sulla via Baiona, come già sollevato e discusso qualche anno fa.
“Grande soddisfazione quindi dal mondo economico in quanto si tratta del primo progetto che entrerà in funzione in Italia. Un primato che si accosta a quello mondiale su Ravenna hub per lo stoccaggio della CO2. Tutte iniziative comunque vincolate al fossile, che non fanno presagire effettive intenzioni di rispondere agli obiettivi climatici a breve termine.”