E’ preoccupante la modalità di gestione del verde in quest’area privata e indiscutibile l’impiego di un diserbante chimico.
A Porto Corsini presso area di proprietà della Pir e zone confinanti a via Baiona, neanche a 500 metri dall’abitato, di recente sono state diserbate totalmente alcune aiuole che costeggiano la strada. Così dove prima era possibile scorgere fioriture spontanee di Echium vulgaris, Sulla e Ginestra, ora non rimane che un deserto di seccume tipico di una probabile irrorazione di glifosato (erbicida sistemico ad ampio spettro).
Pertanto, siamo a chiedere all’azienda la motivazione di tale gestione così superficiale e assolutamente non sostenibile da un punto di vista ambientale ed anche sanitario delle suddette aree e cosa può giustificare un intervento di tale portata.
“Ricordiamo che il principio attivo glifosato è oggetto di forte dibattito da quando nel 2015, la IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) , lo ha definito un potenziale cancerogeno per l’uomo. Non solo dannoso per l’uomo, ma per l’ecosistema intero, in quanto i il suo metabolita è poi rintracciabile nei corsi d’acqua. Proprio per queste ragioni, nell’ambito pubblico sono state imposte delle restrizioni al suo utilizzo. Anche se si tratta di area privata, è comunque nell’interesse dei cittadini che abitano le zone vicine.”
La nostra critica è mossa anche da un possibile danno ambientale e paesaggistico, a discapito di un esiguo vantaggio economico ottenuto da un trattamento chimico piuttosto che un controllo meccanico.
“Uno sforzo che l’azienda non ha evidentemente voluto prendere in considerazione, a spese però della comunità”.