Gli ulteriori sforamenti di PM10 ed i valori insostenibili di PM2.5 di questi giorni, devono essere un monito che stimoli ad adottare politiche lungimiranti sulla qualità dell’aria per la città di Ravenna, evitando possibili future condizioni emergenziali, già verificatesi a livello regionale.
Nell’ultima settimana, le centraline di ARPAE per il monitoraggio della qualità dell’aria site in via Zalamella e via Caorle, hanno registrato consecutivi superamenti (dal 19 al 23 dicembre) dei limiti di legge consentiti delle PM10 (50 µg/m3, come definito dal dlgs 155/2010). Il dato di maggiore interesse è stato però quello relativo alle PM2.5, il cui parametro di riferimento viene definito da un valore limite cautelativo sulla media annuale di 25µg/m3. La centralina di via Caorle, ha registrato superamenti dell’ordine di oltre 40 µg/m3 e con punte di 60 µg/m3 sempre dal 19 al 23 dicembre. E’ risaputo come queste polveri siano le più pericolose per il sistema respiratorio e come siano maggiormente persistenti in atmosfera rispetto alle PM10.
Date le evidenze preoccupanti ed ormai conclamate sulla situazione della qualità dell’aria nella Pianura Padana e vista la forte discutibilità delle misure emergenziali solitamente attuate, vogliamo proporre delle soluzioni locali, quantomeno per mitigare il fenomeno. Nel merito, un sistema di viabilità differente in particolare per quanto riguarda proprio il percorso di via Zalamella.
“Da anni proponiamo la realizzazione di una viabilità analoga a quella di via Rubicone con percorsi ciclabili da entrambi i lati della strada, riduzione dei parcheggi e limiti di velocità nell’ordine dei 30 km/h, così da scoraggiare il continuo passaggio di auto a velocità eccessive riducendo, inoltre, il rischio ed i danni da incidenti”.
Il ci aspettiamo un ulteriore miglioramento in questo senso, nella gestione urbanistica della viabilità urbana per il prossimo anno, anche in vista degli annunciati 50 milioni di euro che verranno destinati per la manutenzione del patrimonio pubblico, delle strade e del territorio.
“Intanto, stiamo ancora aspettando le disposizioni da parte del Comune per il recepimento dell’art. 24 del PAIR 2020 sulla chiusura delle porte degli esercizi commerciali come già fatto da Bologna, Reggio Emilia e Modena, ma per le quali non abbiamo ancora ricevuto nessun riscontro”.